Michelle Obama la prima First Lady afroamericana, raccontata nel suo ruolo di mamma e moglie. Per Storie di mamme Michelle Obama da scoprire …
Avvocatessa, moglie, mamma e infine prima afroamericana alla Casa Bianca. Senza rinunciare a niente, neanche al Funky.
Il suo cognome da ragazza, Robinson, fa pensare inevitabilmente alla celebre famiglia afroamericana del piccolo schermo, ma Michelle, nata a Chigago nel 1964, è ben lontana dall’essere un personaggio di una serie televisiva.
Lady Obama è una donna concreta e con i piedi per terra e, oggi, a Storie di Mamme ti raccontiamo la sua vita da mamma e moglie.
Ironica e determinata, questa ragazza dell’Illinois si laurea in legge prima a Princeton e poi alla Harvard University nel 1988. Molti anni dopo, nel 2007, la stessa Università, la annovera tra i 100 ex allievi più influenti del mondo, classificandola però ben 54 posti dopo il marito, in posizione 58.
L’incontro con Barack, avviene ad un pranzo di lavoro nell’estate del 1989.
Lui entra nello studio legale in cui lei lavorava, a Chicago, e lei gli viene assegnata come advisor.
Per un po’ rifiuta di uscire con lui, in fondo sono colleghi. Il loro primo appuntamento al cinema, un classico.
Ma se ai nostri occhi l’allora giovanissimo Barack non brilla di originalità per la scelta del primo incontro, riesce comunque ad attirare l’attenzione di Michelle, tanto che, appena tre anni dopo, sono marito e moglie, ufficializzando così quella che era una coppia destinata ad essere fuori dall’ordinario (first date a parte).
Nel ’98 arriva la primogenita Malia Ann, il 2001 è l’anno di Sasha, la più giovane fanciulla alla Casa Bianca.
Nel 2014 entrambe sono state inserite dal Time tra i 25 Teens più influenti al mondo. Ed influenti lo sembrano davvero, se sono riuscite a convincere il Presidente e la First lady ad adottare il cucciolo Bo, il primo First Dog mai entrato alla Casa Bianca.
Michelle Obama First Lady
Michelle promette di sostenere il marito nella sua campagna elettorale, quando Barak è in lizza per diventare il primo presidente afroamericano della storia d’America ad una semplice condizione: quest’ultimo avrebbe dovuto dire goodbye alle sue sigarette, e così accade.
Del resto questo genere di ricattucci familiari sono l’arma più diffusa sul pianeta, perché non dovrebbe accadere anche in casa Obama?
Entrambi mantennero le promesse, ma lei lo fece a modo suo: con uno staff tutto al femminile.
Femminile e ironica, quando le avevano chiesto se c’era una cosa in particolare che le piacesse del fare campagna elettorale, dopo averci pensato un po’ su, rispose che visitare così tanti salotti le aveva fornito tante nuove idee sull’arredamento degli interni.
Michelle riduce i suoi impegni lavorativi per affiancare il marito, ma allo stesso tempo, non si dimentica del suo ruolo preferito: quello di mamma. Due giorni di campagna elettorale alla settimana e massimo una notte fuori casa. Non lascia spazio alle trattative.
Tra le donne più ammirate e seguite Michelle si è imposta anche come icona universale di stile sin dal 2008, quando varcò per la prima volta la soglia della residenza presidenziale a Washington.
Impossibile non notare il suo look classy e sicuro, che le ha assicurato nel 2014 la presenza tra le persone meglio vestite al mondo secondo Vanity Fair international.
E’ impossibile non notare le sue braccia (mica è un caso se si permette sempre abiti senza maniche) e il suo aspetto tonico; la Lady del resto si allena con costanza, date un’occhiata > QUI
Mamma impegnata, dal 2010 promuove in prima linea la sua iniziativa contro l’obesità infantile #Let’s Move.
Una tra le poche celebrity al mondo in grado di guardare a se stessa con quell’ autoironia e con quell’elegante determinazione che la contraddistinguono in ogni situazione, dai discorsi ufficiali per la campagna elettorale del marito, alla scatenata Gimme Five Dance nei talk show televisivi.
Quante first ladies conoscete disposte a mettersi in gioco così?
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