Come riconoscere la rabbia, esprimerla, controllarla? Tutti i trucchi utili per gestire la rabbia dei bambini
“Io ho una figlia irascibile” ho pensato spesso davanti ai suoi scoppi d’ira (si, quella in copertina è lei), finché non mi sono resa conto che, benché lei abbia una vena teatrale molto sviluppata (tragedia e commedia, indistintamente), le esplosioni di collera sono comuni in un bambino.
Mi sono però chiesta anche quanto questo avesse a che vedere con me. Io sono irascibile? Ho qualche volta con lei dei comportamenti che possono provocare la sua rabbia? Ahimé la risposta è si, ma poco male, perché questa è stata l’occasione per riconoscere, anche attraverso i suoi scoppi d’ira, i miei limiti e fare qualcosa per eliminarli e far sì che non diventino anche i suoi.
Così ora vi racconto cosa ho imparato, cosa ho messo in pratica con successo e cosa cerco di ricordarmi ogni giorno (talvolta a fatica, lo confesso).
La rabbia? Un’ emozione da riconoscere.
Quello che ho imparato è che la rabbia è già difficile da gestire per noi, figuriamoci per i bambini per i quali è un’emozione tutta nuova, con cui prendere ancora confidenza. Un emozione che sopraffà, offusca il pensiero e a cui, quando sono molto piccoli, non sanno nemmeno dare un nome.
Un giocattolo sparito nel nulla, un disegno che proprio non viene, un nostro NO (soprattutto) e tutto diventa un’occasione per scatenare una tragedia greca.
Ma ho imparato anche che la loro rabbia non è una reazione negativa da nascondere o una bomba da disinnescare, ma un’emozione da accogliere così come la felicità, la tristezza, la gelosia,… un segno che nostro figlio sta crescendo.
Quindi che facciamo? La lasciamo esplodere come un vulcano?
No. Se è un sentimento naturale, quello che noi possiamo fare è aiutare i nostri bambini a riconoscerlo, viverlo ma gestirlo senza lasciare che ci renda ciechi.
Ecco quindi alcune strategie da provare per gestire gli scatti di nervosismo dei nostri figli (e di conseguenza i nostri)
Prima di tutto però:
1. Ricordiamoci di essere il loro modello
I trucchi servono anche a noi! Il loro atteggiamento potrebbe essere lo specchio del nostro, perciò dovremmo sempre cercare di avere il comportamento che pretendiamo da loro. Se sgarriamo, saranno i primi ad accorgersene e si sentiranno giustificati nell’imitarci.
2. Cerchiamo di capire subito se si tratta di un semplice capriccio o qualcosa di più.
Separiamo le due cose.
I capricci non meritano molte attenzioni. È meglio lasciare che si spengano da soli e che i bambini capiscano oltre quali limiti non possono spingersi.
3. Inutile insegnare loro come gestire la rabbia quando sono già arrabbiati.
Mission impossible.
Non ci ascolterebbero, sarebbe una fatica improba e alla fine rischieremmo di uscire tutti ancor più nervosi. Aspettiamo invece che le acque si siano calmate per ricordargli le 7 mosse magiche per non arrabbiarsi.
Fate un bel respiro ed ecco 7 trucchetti per gestire la rabbia dei bambini, ma anche la nostra.
1. Immagina un semaforo
Se ti stai arrabbiando, contare fino a 10 (se sei molto irascibile conta fino a 10.000) è sempre un ottimo consiglio, ma potrebbe non bastare, soprattutto per quelli a cui la matematica non piace.
Quel che si può fare invece è chiudere gli occhi e immaginare un semaforo che da Verde diventa giallo e poi … STOP! Quando scatta il rosso è il momento di fermarsi. Attraversare potrebbe essere mooooolto pericoloso!
2. Comunica la rabbia
La rabbia è sicuramente l’emozione più fisica di tutti, soprattutto per i bambini. Invece di maniferstarla con gesti teatrali, lanciando o fracassando oggetti (o timpani), spiegategli che anche la rabbia si può raccontare.
Attenzione però che se nostro figlio si decide a parlare, dobbiamo saperlo ascoltare. Guardiamolo negli occhi, in silenzio, lasciandogli il tempo di sfogarsi e spiegarsi a parole sue. Dimostriamo comprensione verso il problema senza MAI, MAI sminuire la ragione del suo sfogo. Quel che possiamo fare è alleggerirla.
3. Muoviti!
Per scaricare la tensione, basta cambiare aria, a volte anche solo cambiare stanza. Se ha già comunicato la sua rabbia, lasciate che la sfoghi fisicamente. Proponetegli di muoversi un po’, di giocare o di fare un po’ di sport. Anche un giro al parco può funzionare (meglio ancora se abbinato ad un bel cono gelato che rinfresca i bollenti spiriti, a patto che non diventi un’abitudine).
4. Colora che ti passa!
Se siamo fuori casa e la rabbia esplode sotto gli occhi sconvolti della cassiera del supermercato (è un grande classico) niente panico. Armiamoci di album e pennarelli e a distraiamoli con un po’ di Art Therapy. Se oggi è così di moda tra gli adulti è perché con i bambini funziona.
Se siete a casa potete darvi insieme all’action painting e togliervi qualche peso dallo stomaco. Come? Lanciando il colore! È più facile di quanto si possa pensare: prendete un vecchio lenzuolo o un cartoncino di grandi dimensioni, appendetelo in giardino o sul balcone. Ricordatevi di proteggere il pavimento con dei vecchi giornali o sacchetti di plastica, vestitevi come peggio potete e adesso siete pronti. Pennelli alla mano, intigenteli nel colore e… scagliateli sulla pseudo-tela!
Dalla rabbia sono già nati dei grandi capolavori, il prossimo potrebbe essere quello di tuo figlio. Ci si diverte e si impara a incanalare la rabbia verso qualcosa di diverso.Volete provare anche voi, vero?
5. Coccole
A volte è difficile separare la rabbia dalla tristezza. E quella che sembra a tutti gli effetti una sfuriata spesso nasconde una nota di tristezza o malinconia, che con qualche coccola viene fuori più facilmente (e stempera un po’ le tensioni di tutti). Poi un abbraccio è sempre un abbraccio e non c’è bisogno sempre di un motivo per darlo!
6. Siamo una squadra
Il momento della nanna, la fine del gioco, lavarsi i denti, fare i compiti, … continuo? Non serve, tutti sappiamo che sono tanti i momenti che generano ribellioni e proteste verso tutti i genitori del modo
Proviamo ad agire da squadra. In famiglia, come in ogni gioco, servono delle regole, poche e inflessibili.
Mamma e papà devono essere talmente uniti da contare come un unico giocatore. Essere sulla stessa lunghezza d’onda e abituarli ad una routine serve a prevenire urla e capricci.
7. Rielabora
Sopratutto quando sono adolescenti, mi dice chi lo sta vivendo, non hanno molta voglia di raccontarvi la loro rabbia. Spesso la manifestano nel modo peggiore o semplicemente voglio essere lasciati in pace.
Lasciate che si prendano il loro tempo, si chiudano nella loro stanza, urlino e prendano a pugni un cuscino; meglio il cuscino che il vostro vaso preferito. Allontanarsi può essere una necessità anche per voi e aiuta entrambi ad evitare di innescare meccanismi a catena che potrebbero avere effetti…esplosivi!
Ecco, mentre continuo ad esercitarmi con quanto vi ho raccontato, se voi avete testato altri modi, ben vengano i consigli. Noi irascibili ne abbiamo sempre bisogno 😉