I No servono,ma sono difficili da dire. Troppi Si rischiano di non preparare alla vita. Quindi come educare i nostri figli? Le dritte più utili per riscoprire il potere di un SI.
Vi faccio una domanda a bruciapelo: Voi ai vostri figli dite più spesso No o Si?
Dire NO ai figli, diciamocelo, è un po’ è un dovere, ma quanto è più bello dire Si? Insomma, quanto ci fa sentire meglio?
Forse è proprio così che dovremmo cominciare e vedere i nostri SI e pensare che dire SI può essere la chiave di svolta, non tanto per toglierci di torno una fatica, ma perché un SI può rendere felice anche noi.
E poi dire SI ha un grande potere: fa crescere una relazione, che a furia di NO invece deperisce.
State già pensando che in questo c’è qualcosa di illuminante, quasi “rivoluzionario” rispetto al modo in cui siamo stati educati noi?
Io l’ho pensato e l’incontro con Luca Mazzucchelli papà e psicologo decisamente innovativo è stato così pieno di spunti su come crescere mia figlia che non potevo non condividerli con voi.
Torniamo quindi ai SI e accantoniamo per un attimo i NO
Come educare i nostri figli? Le dritte più utili per riscoprire il potere di un SI
Dire SI , oltre a far crescere una relazione, ha anche tanti altri poteri:
- Accresce l’autostima. Pensate a cosa può accadere nel vostro ufficio: un capo che va in giro a far notare cosa è fatto male e uno che invece nota cosa è fatto bene ottengono effetti diversi. Il secondo riesce certamente a far scaturire la fiducia in se stessi e a tirare fuori la parte migliore di noi.
- Sviluppa l’autonomia, espone ad affrontare sfide e criticità.
- Il si insegna ad autoregolarsi. Oscar Wilde diceva che il modo migliore per resistere a una tentazione è concedersela. Questo non rende la tentazione irrinunciabile, ma insegna a regolare il desiderio un po’ alla volta. Per esempio: a tavola si mangia con le posate, ma se decidiamo di fare una serata cinema davanti alla TV possiamo fare un’eccezione. Così si rinforza la regola, che non diventa una prigione, ma qualcosa che, se rispettato, permette anche qualche concessione.
Certo poi c’è quella vocina che ci dice “Ehi, non va bene essere così morbidi! E se poi non ti rispetta?”. Perché in effetti nella famiglia moderna la gerarchia è importante.
E il potere di un NO?
Dire NO è un’arte e certo è faticoso, ma se ragiono secondo la logica di ciò che ha senso per lui, riconosco anche il valore dei NO:
1. gli sto dando delle regole che serviranno anche a salvaguardarlo dai pericoli
2. allenarsi a crescere nei no lo aiuterà a tollerare frustrazioni e calci nel sedere e difficoltà nelle relazioni.
Ricevere continui NO, però, secondo gli studi ha conseguenze nel corpo e nella mente: scarica, demotiva, azzera l’autostima, intristisce, mette sulla difensiva… insomma non gran che.
Facciamo attenzione a tutti quei NO di difesa, quelli che pronunciamo per tenere i nostri figli sotto una campana di vetro, intimoriti come siamo del mondo là fuori: certi sbagli sono necessari per crescere, certe prove responsabilizzano (“Chiamami appena arrivi a casa” invece delle nostre telefonate di controllo ogni 5 minuti, per esempio, è una giusta soluzione).
Ok, ma allora quali No dire?
Come trovare quindi un equilibrio che non ci faccia perdere autorevolezza, che ci consenta di esercitare la giusta autorità e ci permetta di raggiungere gli obiettivi educativi che ci siamo prefisse?
- Usando i SI per rinforzare i NO. Come dire: usando i SI, anche i NO hanno più valore.
- Scegliendo le nostre battaglie, ma non pensando di combatterle tutte e accettando,in certi casi, di riconoscere che ognuno è fatto a suo modo e che possiamo provare a prenderlo in maniera diversa. Perché talvolta il loro comportamento cambia se noi cambiamo atteggiamento. Per esempio: Cos è molto, MOLTO disordinata. Sbraitare non serve. Quel che faccio, allora, è uscirmene con frasi paradossali, del tipo “Bella questa installazione”, quando per esempio sostituisce la scala del suo letto a castello con una scala di libri, per poi spiegarle che è poco funzionale, ma possiamo pensare a qualcos’altro di creativo.
- Cercando di capire quali idee portano a quel comportamento. Per esempio un test dei valori sul perché è importante vivere nell’ ordine e nella pulizia. Ecco una storiella-tipo: “Immagina di fare il parcheggiatore. L’auto 1 è nel box, l’auto 2 fuori. Come parcheggi2 se il box è occupato? “Fai uscire le sue idee e il suo punto di vista e poi discutile, aggiustale, prestagli delle idee tue. È il processo dell’educazione che dovrebbe cominciare dal giorno zero.
- Scegliendo anche le battaglie di coppia e facendo sentire che le decisioni sono condivise tra genitori. Invece di “chiedi a papà”, impariamo a dire“ne parlo con papà e poi ti dico” è un’ottima idea. Allo stesso modo scegliamo anche quei punti su cui proprio con si transige e portiamo li tutta l’artiglieria pesante: accordo all’unisono di tutte le figure genitoriali, nonni compresi.
E poi ci sono delle alternative ai NO:
1. si masi
2. si quando
3. si se
Per esempio:”Posso mangiare uno snack prima di cena?” “Si,tieni una fetta di mela.”
“Posso guardare la tv?” “Si, dopo che hai finito i compiti.”
“Voglio delle caramelle!” “Una, come premio per aver riordinato la camera” (a proposito, tenete a disposizione in un sacchettino una piccola scorta di premi da usare quando serve premiarli davvero).
… cosi si crea un percorso di crescita, apprendimento, autonomia.
Perché non pensiamo che sia tutto scontato o dovuto.
Impariamo a premiare. E anche a punire.
A proposito, come fare con le punizioni? Sono utili se connesse alla mancanza. Per esempio: stai sul divano con le scarpe? Niente tv! Fortnight ti distrae dallo studio? Te lo tolgo!
Pensiamo che far passare i NO sia davvero difficile?
Vi faccio un’altra domanda: cosa ricordate di più dei vostri genitori?
Non i regali, ma le cose speciali fatte insieme.
I bambini oggi non sono diversi da come lo eravamo noi, anzi: i doni emotivi oggi sono la cosa più importante, in un mondo in cui non c’è nemmeno più lo spazio per desiderare.
Le attività fatte insieme passano attraverso il SI e creano una relazione in cui diventa più facile poi anche dire NO.
Pensiamoci un po’…
E poi sapete cosa? Ci vuole un po’ di fortuna. Mettiamoci in testa che non tutto dipende da noi.
“Controlla quel che puoi e accetta il resto. La nostra forza è distinguere i primi dal secondo” diceva Sant’Agostino
Ovvero: non ostiniamoci a cambiare quel che possiamo solo accettare e agiamo sulle cose che possiamo davvero cambiare.
- Post in collaborazione con Fruittella