Come raccontare ai bambini una malattia rara come l’emofilia? Con un progetto che coinvolge gli unicorni, esseri speciali come i bambini e “Unicorno”, un libro magico
Cos, come tutti i bambini, adora gli unicorni ed è fermamente convinta che esistano, tanto da portarmene continuamente delle prove.
“Li hanno avvistati. L’ho letto sul web.”
E poi, se esiste l’arcobaleno, non c’è prova più lampante che debbano esistere anche i magici cavallini.
In effetti, la logica è schiacciante.
Quindi l’invito ad ascoltare una splendida attrice come Lella Costa che legge una favola dedicata proprio a un unicorno non poteva trovarla più entusiasta.
Cuscinoni, luci soffuse, una marea di occhi spalancati e sognanti e Unicorno entra in scena.
Non ha un nome?
No, perché è uno, ma come lui sono tanti.
Ha una mamma un po’ apprensiva. “Non correre, non sporcarti e poi attento a non romperti il corno…” insomma, somiglia un po’ a tutte noi quella mamma.
Ma Unicorno non è proprio come tutti gli altri cuccioli di animali della foresta. E’ un po’ più bianco e un po’ più delicato.
“Sei speciale” gli dice la mamma. “Tu salvi principesse e aiuti i principi che salvano principesse”.
Ma a Unicorno non interessa poi molto. Vuoi mettere con una corsa a perdifiato con gli amici?
E poi in fondo anche papà unicorno non è uno che sta proprio dentro le righe.
Va in viaggio e torna a casa tutto sporco e con il corno ammaccato.
E …
La favola finisce qui. Perché è una porta aperta sulla fantasia dei bambini. Ciascuno la concluda come vuole. Ed è anche una finestra spalancata sulla speranza per tanti bambini emofiliaci.
Sono loro, gli unicorni della fiaba.
E “Unicorno” più che un libro è un progetto nato per sensibilizzare ogni bambino a pensare che chi sembra diverso è sempre a suo modo speciale.
A tutti noi, a tutti i nostri piccoli, potrebbe capitare di incontrare un bambino affetto da emofilia e sapere che si tratta di una malattia rara, di origine genetica, che consiste nella carenza di un fattore della coagulazione, aiuta a far capire che un banale ginocchio sbucciato o un taglio sono per questi bimbi qualcosa di un po’meno banale.
Ma è anche importante sapere che la ricerca scientifica offre oggi dei rimedi che migliorano molto la qualità della vita dei nostri amici unicorni.
Ed è ancor più importante essere convinti che il nostro sguardo amico non farà più sentire diversi i piccoli unicorni.
“L’unicorno” è un albo illustrato di Beatrice Masini e Giulia Orecchia e scritto con la collaborazione di bambini emofiliaci e delle loro famiglie. Sarà disponibile alla vendita da gennaio 2019.
Edito dalla casa editrice Carthusia, questo albo è stato fortemente voluto da Sobi, azienda biofarmaceutica dedicata alle malattie rare, la cui missione è fornire accesso a trattamenti innovativi, ma anche, con questo progetto, fornire supporto ai bambini affetti da queste patologie ed ai loro genitori.
Post in collaborazione con Carthusia, con il supporto incondizionato di Sobi
Ciao Sabina, che bello questo libro può essere un idea regalo per natale!😊
ciao. purtroppo sarà disponibile all’acquisto da gennaio, ma resta una bellissima idea regalo, si