Dottoressa, come rispondo alla domanda se Babbo Natale esiste si o no?
Sono tanti i genitori che in questo periodo dell’anno si pongono e mi pongono questa domanda, alla ricerca della risposta più corretta per dirimere una questione spinosa nella relazione con i figli ma, solitamente, anche nella relazione con se stessi.
In realtà i bambini scoprono solitamente da soli o stimolati da amichetti più grandi che i regali non li porta veramente un vecchietto panciuto e vestito di rosso. Ma la domanda sull’esistenza di Babbo Natale va a toccare corde più profonde e più spirituali.
La festa del Natale, al di là dei significati religiosi che le famiglie sentono di attribuirle, ha dei significati preziosi e radicati nella storia dell’umanità che sono cruciali nella crescita dei nostri bambini.
Si riferiscono infatti a valori profondi che è necessario trasmettere nelle nostre famiglie per permettere ai nostri figli di trovare dentro di sè, nel tempo, le chiavi d’oro per affrontare la vita.
Babbo Natale esiste si o no? Chiediamoci cosa rappresenta davvero
Con il Natale festeggiamo una nascita, la nascita della luce dentro il fondo dell’inverno (siamo infatti a ridosso del Solstizio di inverno), in una parola, festeggiamo la speranza che può nascere nei nostri cuori anche nel buio della vita.
Tutte le culture più antiche festeggiavano questo momento dell’anno con l’accensione di grandi falò, che potessero riscaldarli nel freddo dell’inverno e rassicurarli che sarebbe tornata la luce e con essa il calore ed i frutti.
Con le candele e le lucine dell’albero di Natale ricordiamo il potere della luce che rincuora e riscalda. Ricordiamo che, come un giorno mi disse un’anziana paziente, “dopo l’inverno vien sempre la primavera, anche se tu non vuoi!”.
Babbo Natale esiste si o no? Si, se è un insieme di valori importanti per la vita
A questa festa sono associati sentimenti di grande positività: attraverso i regali ricordiamo la gioia del dare agli altri e la sorpresa nell’accogliere un dono che gli altri ci fanno.
La famiglia che si riunisce per un pranzo più ricco del solito intorno all’albero rinforza nei bambini un senso di sicurezza nei confronti della paura della solitudine. E’ questa l’occasione che ci ricorda che ci sono diverse persone che ci amano e sulle quali possiamo contare nella nostra vita. I pranzi di famiglia, che un tempo ricorrevano quasi ogni domenica, oggi sono spesso limitati a queste grandi feste, e pertanto ancora più importanti.
Conservare e valorizzare alcuni rituali familiari legati alla celebrazione della festa aggiunge una ripetitività rassicurante per i nostri bambini ma anche per noi, che siamo stati bambini un tempo.
La preparazione di quel piatto sempre uguale, quel cd di canzoni che si ripete, quella stellina d’argento da appendere all’albero ci ricordano di appartenere ad un mondo, ci riportano ad un luogo interiore dove possiamo trovare delle costanti che vanno oltre i quotidiani cambiamenti delle nostre vite.
Il regolare ripetersi di queste occasioni scandisce il passare degli anni dei bambini e ricorda loro che è bello organizzare intorno a questi momenti felici il trascorrere della vita.
Alle volte i bambini scoprono molto presto, anche prima degli otto anni, che Babbo Natale non esiste, eppure per molti anni dopo questa scoperta continuano a preparare il latte per lui e la carota per le renne, divertendosi un mondo.
Questo malgrado alcuni genitori spieghino loro a livello razionale che Babbo Natale è una finzione e che sono loro stessi a procurare I doni: ma il piacere e la felicità connessi al rapportarsi con un mondo magico e fantastico, anche se sfugge alle regole della logica, sono superiori a qualunque spiegazione, e il gioco fatato dell’attesa di Babbo Natale continua.
Babbo Natale in fondo è una rappresentazione concreta di valori astratti importantissimi nella vita del bambino: amore, luce, speranza, unione,generosità.
Più avanti i bambini diventeranno capaci di raffigurare questi valori senza il bisogno di rapportarli sempre a qualcosa di concreto e abbandoneranno senza traumi l’immagine del vecchietto col sacco di doni.
Ma queste immagini di calore, attesa, speranza e famiglia, radicate nella loro infanzia e nei loro cuori continueranno sempre ad irradiare un intenso, benefico calore emotivo.
Mi chiamo Gaia , sono nata nel Settembre del 1975 a Savona, dove ancora oggi vivo con la mia famiglia. Laureata in Psicologia e iscritta all’Ordine degli Psicologi, inizialmente ho intrapreso una formazione tradizionale, con analisi personale e studi dinamici. Sentivo però che questo approccio non mi rappresentava completamente; desideravo un metodo che tenesse conto della persona nella sua interezza: emotiva, corporea e spirituale. Mi sono quindi avvicinata ad un approccio energetico.
Mi occupo di percorsi di crescita individuale, colloqui di coppia e incontri di gruppo, animata dalla certezza che i momenti di difficoltà possono essere motori di grandi cambiamenti.
Mi occupo di famiglia e di educazione dei bambini, collaboro da più di dieci anni con nidi di infanzia e scuole e seguo i genitori. Insieme risolviamo piccoli problemi e intoppi e troviamo strategie utili.
Potete seguire gli eventi e gli incontri che propongo sulla mia pagina Facebook o contattarmi via email.
condivido questi pensieri.. e la magia del Natale dovrebbe essere sempre coltivata nelle nostre case. senza questo ritengo la festa del 25 dicembre un rito un po’ consumistico e davvero molto poco coinvolgente. mangio bene tutto l’anno (e meno male non aspettare più Natale per gustare qualche specialità) e anche con qualche sacrificio non manca nulla alla mia famiglia. Quindi riscopri la poesia che ci può essere, basta andare indietro coi ricordi, per costruirne di nuovi che saranno portati avanti dai nostri figli. la tradizione non è qualcosa da “svecchiare” ma da tramandare. sinceramente ero dispiaciuta per quei compagni di scuola elementare(e qualcuno anche alla materna) dei miei figli che non vivevano più questa magia. gli occhi e la gioia dei miei ora ragazzi quando si avvicinava Natale non li scorderò mai. forse sono patologica. io ci credevo ancora a dieci anni !!! ed era bellissimo..
No, non sei patologica. Sei stata fortunata nel continuare a credere e lo sono i tuoi figli per cui il Natale è rimasto magico. Hai lo spirito giusto!!!