Metti un week end d’autunno, la voglia di un mare bellissimo e di scoprire una città curiosa. Di quelle che puntando il dito sulla cartina d’italia pensi “dicono che sia bella, forse potrei andarci”.
Ecco, se pensi a Trieste, quell’idea ti dico di seguirla.
Ti troverai davanti una città con così tante facce che etichettarla è impossibile.
Ti ci porto io, ora, con il mio
Itinerario in 10 dritte per un week end alla scoperta di Trieste e Portopiccolo
Siamo partite da Portopiccolo, che è ormai quasi una seconda casa, regno della tranquillità per me e del divertimento per Costy, diventata lupo di mare grazie ai corsi di vela per bambini di asd FairPlay.
Cominciamo con un caffè? Perché ti dico subito che la città del caffè, nel cui porto sbarcano 3 milioni di sacchi di caffè ogni anno, è Trieste. Quella che nel ‘700 di caffè ne contava 37 e che si è inventata circa 100 modi diversi di ordinalo.
Tu, nel dubbio, chiedi “un nero”.
Spingi la porta del Caffè San Marco e ti arrivano le note di un valzer.
Siediti e ordina un “capo in b”, il cappuccino in vetro, come farebbe un triestino. Poi immagina Joyce e Svevo intenti a scrivere lì accanto, mentre in un angolo buio gli irredentisti stampano passaporti italiani falsi per non dover combattere la prima guerra mondiale tra le fila austriache. Ti senti in un film?
Vai alla Bomboniera, dove da duecento anni presnitz e putiza si contendono i favori dei golosi, anche se sembra che il dolce preferito di Sissi fosse il primo.
Mentre cammini verso Piazza unità d’Italia, saluta i Pandori, le temute milizie croate e ungheresi, le cui teste di pietra ancora occhieggiano minacciose dalla cima dei portoni dei palazzi più belli.
In Piazza Borsa gira su te stesso per fare il pieno di bellezza: liberty, neoclassico, rococò. Qui il mix è una regola.
Passa sotto l’arco, entra nel ghetto ebraico e immaginalo brulicante della vita di una delle più numerose e ricche comunità ebree e poi traboccante di amarezza il 18 settembre del 1938, quando Mussolini, proprio da Piazza Unitá d’Italia proclamó le leggi razziali.
Ora fai un salto indietro nel tempo: incrocerai ebrei e greci, croati e dalmati, austriaci, ungheresi… Trieste era un melting pot di lingue e culture. Lo vedi ancora nei tratti dei volti che incontri, nei luoghi di fede,tutti diversi, che si salutano dagli angoli delle stesse strade: qui il neoclassico Sant’Antonio Nuovo e di fronte il serbo Ortodosso San Spiridone, mentre poco più in là la grande Sinagoga è seconda solo al tempio di Budapest, figurati!
Trieste e Portopiccolo tra food, sport ed eventi imperdibili
Prendi appuntamento con Giovanni, Pepi, Rudi o con la siora Rosa.
Sono tutti buffet, come li chiamano i triestini, dove mangiare sardoni o alici apanai, scaldarsi con una iota (zuppa di crauti, fagioli e molto altro), o respirare a pieni polmoni il profumo del cren sul prosciutto in crosta di pane.
Per smaltire tutte queste leccornie ti propongo una passeggiata poetica: il Sentiero Rilke. Dalla baia di Sistiana fino al castello di Duino segui il cammino del poeta Rainer Maria Rilke attraverso una natura che si tinge dei colori di stagione e saluta il mare dall’alto delle falesie.
Week end alla scoperta di Trieste e Portopiccolo tra sport e cultura
Vieni qui per Barcolana, il 10 ottobre! La regata velica più grande del mondo colora il Golfo di Trieste con oltre 2000 barche! Tu puoi partecipare alle esperienze organizzate dalla marina di Portopiccolo o gironzolare per Trieste, approfittando dei tanti eventi culturali ed enogastronomici. Oppure puoi gettarti nella mischia, perché la regata è aperta anche ai principianti.
In più fino al 17 ottobre c’è Incanto: la mostra di Cracking Art che invade lo splendido Salone degli Incanti con chiocciole enormi e coloratissime, mentre elefanti, conigli, ranocchie e tanti altri animali fanno capolino dagli angoli più impensati della città, rendendola ancor più fiabesca.
Dove alloggiare? A Portopiccolo puoi scegliere tra uno tra i tanti bellissimi appartamenti o una camera al Falisia, a Luxury Collection Resort&Spa.