Il nostro itinerario di viaggio in Lapponia, tra Rovaniemi e Inari, per incontrare Babbo Natale e correre con le renne a caccia dell’Aurora Boreale.
Da anni sognavo di fare un viaggio in Finlandia. Poi in estate il pensiero di dover rinunciare al caldo e in inverno quello di dover affrontare un freddo con la F maiuscola mi avevano sempre fatto desistere.
Fino a che mi sono detta che non poteva esserci momento migliore del Natale per far visita a Babbo Natale proprio a casa sua. Inutile dire che Costanza non stava nella pelle all’idea di poterlo incontrare, tanto più che il viaggio per arrivare a Santa Land sarebbe stato una piccola avventura, con treni che attraversano di notte un deserto bianco, slitte trainate da renne e da husky, cioccolate calde intorno al falò ed elfi con cui fare amicizia.
Ed è stato esattamente così.
Viaggio in Lapponia: a casa di Babbo Natale
Dopo aver trascorso qualche giorno ad Helsinki, di cui vi parlerò in uno dei prossimi post, abbiamo preso il Santa Claus Express , il treno che percorre durante la notte 700 km in mezzo alla neve.
Pigiamoni di flanella e nasi incollati ai vetri per veder sfilare sotto gli occhi un paesaggio da fiaba bianco candido punteggiato qua e là di casette rosse o gialle, con un’emozione che cresce ad ogni chilometro.
Rovaniemi: prima tappa Santa Claus Village
Arrivati a Rovaniemi, giusto il tempo di depositare i bagagli in hotel per prendere subito la navetta che porta al Santa Claus Village, attraversato dal Circolo polare artico.
Un vero e proprio villaggio, dove potete prendere in affitto una delle casette rosse oppure, come abbiamo fatto noi, andarci per una mezza giornata, incontrare Babbo Natale, fotografarvi con lui e poi spedire ai nonni una cartolina dall’ufficio postale in cui, se guardate bene, magari potete vedere la vostra letterina, dove le lettere dei bambini di tutto il mondo vengono smistate. Qui potete anche fare un giro in renna o dedicarvi ad un safari sul ghiaccio.
Per Cos l’emozione più grande è stata sentirsi dire “Ciao Costanza” da un Babbo Natale enorme avrà avuto il 52 di piede!), che oltre a conoscere il suo nome e sapere che era italiana, aveva, a suo dire, pancia e barba vere ed un abito impeccabile (dovete sapere che Cos controlla perfino la fibbia della cintura per sincerarsi che sia proprio il vero Santa Claus e qui l’esame è stato superato a pieni voti).
Santa Park: uno spasso!
Il mio consiglio è di non fermarvi qui, ma saltare su un taxi per raggiungere il SantaPark, la caverna di Santa Claus, che dista solo pochi chilometri dalla città e si trova proprio sotto il Circolo Polare artico e si raggiunge da una caverna seguendo una lunghissima sciarpa di lana che, sorpresa, è lavorata a maglia dalla moglie di Babbo Natale. Cos ne ha approfittato per prendere subito lezioni… dritto e rovescio.
Tutto il parco è davvero bellissimo e pullula di elfi con orecchie a punta e nasini all’insù, che vale la pena seguire nella loro scuola per prendere il diploma di elfo e poi nella bakery, dove cucinare biscotti con Mrs Gingerbread, nella falegnameria dove si decorano palline di legno e poi nella Princess Ice Gallery, tra bellissime statue di ghiaccio, per finire con lo show degli elfi saltimbanchi.
Usciti di qui con il cuore così caldo da non sentire il gelo in due salti siamo arrivati al Rakas, uno splendido ristorante che serve uno strepitoso menù tipico.
Potete anche scegliere di alloggiare nelle TreeHouse Suites, delle casette in vetro tra gli alberi, da cui godervi il freddo (fuori) e la sauna (direttamente in casa).
A proposito di sauna, qui naturalmente è uno dei passatempi nazionali e pressoché tutte le case ne hanno una. Ha un po’ la funzione del nostro salotto! Ci si va in famiglia, bambini compresi o ci sia appuntamento con gli amici. Non dimenticate quindi di portare con voi, oltre alle tute da sci, anche il costume!
Salutato Babbo Natale siamo poi ripartiti per incontrare un’altra meraviglia, l’aurora boreale.
Dove vedere e come fotografare l’Aurora Boreale
Mi sono stati particolarmente preziosi i consigli di una vecchia amica, innamorata della Lapponia al punto di essere diventata un’eccellente organizzatrice di viaggi, la signora Vanna, di cui vi lascio i contatti in calce.
Su suo consiglio abbiamo scelto una destinazione che si è rivelata perfetta, perché se Saariselka è una delle località più gettonate, anche perché offre la possibilità di dormire in suggestivi e romanticissimi igloo di vetro, è Inari il miglior posto per poter osservare l’Aurora Boreale.
Inarijärvi è un grande lago ghiacciato, il terzo per dimensione in tutta la Finlandia, che ospita ben 3.300 isole! La più importante è Ukonsaari, isola che custodisce la pietra di Ukko, il dio del tuono a cui gli antichi Sami facevano sacrifici, e che veniva usata un tempo anche come luogo di sepoltura. Tutta questa miriade di isole naturalmente è invisibile all’occhio durante l’inverno, immersa com’è in una spessa coltre di ghiaccio, ed è proprio l’assenza quasi totale di inquinamento luminoso che fa di Inari il posto perfetto per incontrare la “dama verde”.
Noi abbiamo affittato un piccolo Cottage nell’ Holiday Village Inari. Una baita tutta rossa con una grande vetrata sul lago ghiacciato dove, come mai mi è capitato prima in vita mia, ho potuto assaporare il silenzio, quello vero.
La prima notte, verificate in tempo reale le condizioni atmosferiche usciti a passeggiare sul lago ghiacciato che scricchiolava sotto i nostri piedi, fortuna del principiante, abbiamo potuto vedere l’aurora boreale ed è uno spettacolo che toglie il fiato e ti fa davvero sentire minuscolo di fronte alla grandezza della Natura. Faticavo a credere, dai racconti, che potesse essere così suggestiva, ma lo è, credetemi!
Per poterla fotografare con il cellulare vi consiglio di scaricare l’App Night Cap Camera, mentre se contate di utilizzare la vostra reflex, qui trovate tutte le indicazioni utili per una foto perfetta dell’Aurora Boreale.
Scaricate anche Norway Ligths, l’App ufficiale di Visit Norway che vi geolocalizza e vi indica i posti migliori dove poter avvistare l’Aurora Boreale o My Aurora Forecast.
Il nostro viaggio in Lapponia: Inari, renne, husky e mirtilli caldi
Vi confesso che mi ero chiesta come si possa vivere con poche ore al giorno di luce e tanto freddo e la risposta è: godendosi ogni cosa. La neve che scricchiola sotto i piedi quando vai al drugstore a fare la spesa e la carichi sullo slittino, il succo di mela caldo e l’insalata di patate, i libri letti guardando fuori dalla finestra, i calzettoni in lana cotta ricamati che acquisti nel negozio del paese e perfino le partite di freccette al bar e il Karaoke, che qui è una passione nazionale con grande gioia di Cos, che ha raccolto una vera e propria ovazione la notte di Capodanno, cantando nell’unico hotel del villaggio, insieme a un variopinto gruppo di gente del posto e turisti arrivati da ogni dove. E’ stato uno dei Capodanni più belli che io ricordi! Un po’ surreale, come se fossimo stati in un film dei fratelli Cohen, ma bellissimo.
I giorni successivi li abbiamo dedicati alle discese in slittino sul lago, ad una corsa sulla slitta trainata dagli husky ed un’altra passeggiata più lenta con le renne. Ma potete anche provare l’ebbrezza di pescare in un lago ghiacciato o correre di notte in motoslitta, fare trekking o sci da fondo.
Come ci si veste? Abbigliamento termico e tute da sci sono perfetti. Aggiungete guanti e calzini belli caldi, scaldini termici e doposci o simili, ma sappiate che chi organizza questi tour vi metterà a disposizione tutone e guanti caldissimi e per riscaldarsi, a fine tour, succo di mirtillo caldo e biscotti intorno al fuoco al riparo di una kota, la versione finlandese del tepee indiano.
A Inari potete anche visitare il Sami Museum and Nature Center, un museo molto curato dedicato alla cultura Sami e alle tradizioni lapponi.
A parole è difficile raccontarvi la bellezza di questo viaggio, che è certamente uno di quelli che più ci sono rimasti nel cuore, ma spero che le foto possano trasmettervi l’idea della meraviglia che vi attende in Lapponia.