Esperienze, emozioni, momenti preziosi, soprattutto condivisi. Questo è cosa ricorderanno per sempre i bambini.
Mi trovo spesso a dire a mia figlia “chissà se ti ricorderai di questo momento quando sarai grande”. E lei, ovviamente, a rassicurarmi “Certo che si”.
La fotografo di continuo, le faccio dei video, prendo nota delle sue frasi più divertenti, faccio la scatola dei dentini e quella dei disegni più belli, ma vorrei riuscire ogni giorno a trascrivere i suoi progressi e le sue scoperte, perché vorrei potesse portare con sé tutto di questi anni così preziosi (aggiungo: senza contare sulla mia memoria, che è un colabrodo).
Come tutti noi cerco di rendere speciali le sue giornate, ma quali sono i ricordi che porterà davvero con sé?
Ho provato a chiedermi cosa ricordo io della mia infanzia e il risultato è abbastanza curioso.
Mi succede spesso che vecchie amiche o compagne di classe mi ricordino cose che io ho completamente dimenticato e a volte invece mi sorprendo a ricordare dettagli della mia infanzia anche se ero, all’epoca, molto piccola.
Ricordo le bamboline fatte con i papaveri dai miei nonni quando di anni ne avevo due.
Ricordo quando ho scoperto che Babbo Natale erano i miei, ma non sono certa di quale fosse il regalo quell’anno. Ricordo perfettamente le tante cose costruite con mia mamma e molti dei piatti che cucino oggi sono quelli che vedevo fare a lei.
Credo che qui stia il segreto. nella condivisione.
Difficilmente nostro figlio ci dirà “mi ricordo di quel trenino rosso”.
Il suo ricordo sarà piuttosto legato a “quel giorno che abbiamo giocato insieme con il trenino rosso”.
Vale a dire che è l’esperienza, il momento vissuto insieme che si ricorda.
Ormai tutti i nostri ricordi vengono immortalati sui nostri cellulari.
Ma se oltre a fotografare nostro figlio che salta sul letto da solo facessimo insieme la battaglia con i cuscini? E’ molto più probabile che se ne ricorderà.
Siamo in preda ai sensi di colpa perché non riusciamo ad esserci sempre?
Loro ricorderanno anche il primo campus da soli, la partita a cui non abbiamo potuto assistere ma a cui hanno fatto il loro record di goal, la prima notte a casa di un’amica,… e saranno esperienze importanti anche quelle in cui “tu non c’eri, ma …”.
Come gestiamo le emozioni? Un successo o un’arrabbiatura, una delusione, un conflitto o un dolore profondo?
Proviamo a pensare a che ricordi abbiamo noi dei nostri genitori anche in quei particolari momenti e pensiamo a cosa vorremmo trasmettere ai nostri figli. Perché ricorderanno anche questo.
Mettono spesso a dura prova la nostra pazienza, ma li amiamo incondizionatamente.
Perché allora non dirglielo? “Grazie di avermi fatto ridere”, “hai reso migliore la mia giornata”, “grazie di avermi dato una mano”, …
Piccole frasi che rendono prezioso un momento, forse glielo faranno ricordare, certo faranno di loro degli adulti migliori.