Come crescere bambini felici

Crescere bambini felici
Foto Zigzagmom

Sei cose che tutti possiamo fare per crescere bambini felici, sereni e sicuri di sé, bambini che diventano grandi conservando la gioia.

Ci sono i bambini che hanno esplosioni di gioia incontenibile tipo  un minion di fronte a un casco di banane.
E poi ci sono quelli sereni e sorridenti, nonostante le regole, i compiti, gli impegni e i doveri che un po’ alla volta, crescendo, portano via un po’ di quella pura gioia che hanno i bambini piccoli.


Il nostro compito, uno dei tanti, è anche quello di aiutare i nostri figli a diventare grandi restando gioiosi.

Come?
Ne avevo parlato qualche tempo fa nel post “perché i bambini danesi sono i più felici del mondo” e anche in un post che vi è piaciuto tanto, “Insegnare l’ottimismo”, ma continuo a pormi la domanda cercando di mettermi al posto di mia figlia.
All’inizio del primo anno di scuola mi facevo un sacco di domande su come sarebbe stato bene organizzare la settimana di Cos lasciandole anche lo spazio per fare la bambina.

Oggi, a distanza di un anno, con una piccola che diventa grande, ho imparato tante cose su cosa rende un bambino felice.

crescere bambini felici bebé
Photo credit cagdasyoldas.com

Casa dolce casa

Sembra banale ma un bambino cresce felice in un ambiente felice. Che non significa che solo le “famiglie del Mulino Bianco” (che tutti sappiamo bene esistono solo al mulino bianco) possano garantire ai  loro bambini un porto sicuro e sereno.

Significa invece che in ogni famiglia è importante garantire a tutti, piccoli compresi, la sicurezza di potersi esprimere ed essere ascoltati, condividere emozioni e sentimenti, raccontare le proprie passioni e desideri con la certezza che chi abbiamo vicino farà tutto il possibile per aiutarci a scoprire chi siamo e vogliamo diventare.

Questo non solo ci fa sentire più uniti, ma fornisce anche al bambino quella sicurezza di sé che ne fa da subito una piccola persona. Completa, serena, confidente nelle sue capacità e con una sua identità.
Il che per un genitore significa anche saper accettare che il proprio figlio è diverso da sé.

Routine: ai piccoli serve

Questa per me è stata ed è tuttora la cosa più difficile. Ho una grossa difficoltà ad abituarmi alle abitudini e prima di avere un bambino ho sempre pensato che la miglior cosa fosse lasciare che fossero i loro ritmi naturali a scandire la giornata. Questo prima di scoprire che mia figlia non sarebbe mai andata a letto prima delle undici se non imponendoglielo e che non tutti i bambini hanno un timer naturale.

Oggi so che schedulare la giornata e avere degli orari, soprattutto per il sonno, non solo salva i genitori da una mostruosa stanchezza (e da un sacco di rughe, aggiungo), ma vi fa ritrovare al mattino bimbi freschi e riposati invece di orrendi gremlins che ringhiano quando li chiamate a colazione.

Think pink

I pasti sono i momenti in cui ci ritroviamo e inevitabilmente quelli in cui affrontiamo anche le questioni meno piacevoli. La lavatrice si è rotta, il nuovo collega in ufficio ha un alito pestilenziale… I bambini assorbono tutto come spugne, compresa la nostra negatività e per mimetismo facilmente fanno loro il nostro modo d’essere.

Se però mettiamo l’accento sul fatto che per fortuna l’idraulico è stato così gentile da rispondere subito (datemi il telefono del vostro idraulico, in tal caso) e che il nuovo collega racconta barzellette fenomenali, impareranno a vedere il lato positivo delle cose, risolvere i problemi anziché piangersi addosso e magari anche un po’ di sana ironia.

Impariamo a raccontarci anche delle cose belle che ci sono successe durante il giorno. I bambini di solito lo fanno. È il caso di prendere esempio da loro.

I bambini hanno bisogno di Re-lax

Tutti abbiamo bambini impegnati. Tra attività sportive e ricreative, carnet di eventi (quante feste di compleanno avete totalizzato voi quest’anno?) e trasferte, la loro vita rischia di essere più impegnativa della nostra.

Un’altra cosa che ho scoperto quest’anno è che quell’esserino che ho in casa e che fino all’anno scorso non fiatava ogni volta che proponevo qualcosa da fare, ha cominciato a sbraitare “io voglio stare a casa, riposarmi e giocare con le mie cose”.  Ho barcollato e poi ho capito.

Questo affanno che abbiamo spesso noi grandi per fare, fare è ancora fare non corrisponde ai bambini, che reclamano del tempo per loro. Fosse anche solo per stendersi a guardare il soffitto. Noi non sappiamo quante cose loro riescono a vedere, in quel soffitto…

Ma la felicità si insegna?

E provato scientificamente che una delle cose che aggiunge felicità a una vita e’ fare del bene agli altri.

Credo non sia mai troppo presto per dare occasione anche ai bambini di farlo. Piccoli gesti come fare i muffin al cioccolato per la vicina che li riempie di attenzioni, o invitare a casa un amico per aiutare una mamma con orari di lavoro impossibili, o fare i compiti insieme a un compagno in difficoltà (invece di passare il pomeriggio su whatsupp).

L’ultimo pensiero in fondo è il più semplice, ma spesso lo scordiamo.

I bambini felici sono figli di genitori felici

Che non sono quelli del mulino bianco di cui sopra, ma quelli  che riescono ad avere rispetto alla vita lo stesso atteggiamento che vorrebbero vedere nei loro bambini, positivo, creativo, quelli che si accettano per come sono e anche grazie a questo riescono a trasmettere il meglio di sé.

Queste sono riflessioni che naturalmente non sempre ricresco a mettere in pratica, ma mi piace confrontarmi con voi. Che ne pensate?

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