L’Epifania tutte le feste si porta via e insieme alle scatole del panettone e alle carte regalo appallottolate (a proposito, non buttatele, domani vi racconto che farne!) porta via con sé anche un po’ di leggerezza e di innocenza.
Insieme a palline e decorazioni ripongo lo stupore, con le lucette inscatolo la magia.
E son qui a chiedermi se l’anno prossimo sarà uguale e per quanti Natali ancora Cos aspetterà davvero Babbo Natale, preparerà i biscotti per le renne (salvo poi mangiarseli lei perché “il panpetato piace a me”), guarderà il lucernario chiedendosi se Lui l’ha vista mettersi le dita nel naso o non lavarsi i denti.
Insomma che accadrà quando lei smetterà di temere che Lui la veda e ad ogni suo nuovo guaio depenni un regalo dalla lista dei desideri?
Quando non potrò più contare sulla spalla di Babbo Natale per mettere in atto quelle minacce e quei ricatti che sono alla base di ogni educazione che funzioni (diciamocelo)?
Sarò preparata?
No. Sarò lì a saltare da un piede all’altro tamburellandomi con l’indice il labbro. Annasperò in spiegazioni poco credibili (al Polo Nord fanno sciopero? L’aumento del prezzo del carburante ferma le renne? Anche Babbo Natale come Bartolini qualche volta sbaglia le consegne?).
Insomma che accadrà quando Lei scoprirà che Lui non esiste?
Niente più email fasulle alla casella joulupukinpaaposti@posti.fi e men che meno (chi di voi l’ha fatto abbia il coraggio di dirlo) file all’ufficio postale per spedire la letterina a Napapiiri (con gran gioia dell’impiegato della Posta, che non ne conosce il CAP), niente più passi felpati, bicchieri di latte sbevazzati come farebbe una renna e mandarini sbocconcellati.
E a me tutto questo mancherà un casino, perché Natale con i bambini è una seconda occasione.
Per tornare a credere che Babbo Natale esiste e che sparge su di noi e il nostro mondo un po’ di polvere di fata come fa Trilli, parcheggia sui tetti senza prendere mai una multa, passa per un camino taglia 40 anche se lui porta almeno la 48, insomma, il genere di cose a cui tutte vorremmo credere …
L’anno prossimo, forse, la lettera la scriverò a mia figlia.
Ti prego Cos, non raccontarmi mai che Babbo Natale non esiste!
Penso che babbo natale è un gran trovata per far spendere soldi. … e che nello scoprire che non esiste ci si riesce tutti a farcene una ragione. Mi piace più l’idea di raccontare di Gesù bambino… che viene al mondo per salvarlo e che ci chiede solo di amarci e lasciarci guidare dal mondo dei bambini… che è perfetto e non ha bisogno di babbo natale.
Penso questo. Grazie
Ciao Maria, concordo con te sul significato del Natale ed è bello approfittare dell’occasione per ricordare ai bambini valori importanti. Io però ricordo anche con tanta emozione l’attesa, il decorare la casa, il tempo speso in cucina, la festa, lo stare insieme, … Per me Natale è anche il mio compleanno, quindi inevitabilmente per me le feste erano due in una, ma i miei ricordi di bambina sono magici anche per lo scambio dei doni, la letterina e tutto il resto. Mi hai messo la curiosità di andarmi a leggere la storia di Babbo Natale ed è interessante, antica e, cosa che trovo molto bella, importante in tanti diversi paesi. Grazie del tuo pensiero.