Dedicata a un’altra icona di stile la puntata numero 2 di Storie di mamme: Jacqueline Kennedy.
Jacqueline Lee Bouvier, nata il 28 Luglio 1929 a Southampton, New York, laureata in Letteratura Francese (alla faccia di tutti quelli che dicono che gli studi umanistici non contano), lavora come fotografa al Washington Times-Herald, fino al 1952, quando a una cena incontra John F. Kennedy, che sposa nel 1953, diventando poi First Lady degli Stati Uniti dal 1961 al 1963.
Giovane vedova nel 1963, si risposa con Aristotele Onassis nel 1968, subito dopo l’assassinio del cognato, quando teme ormai per la vita dei suoi figli e decide di lasciare gli Usa.
La cosa non le procura una gran pubblicità, i paparazzi la inseguono e coniano il nome di Jackie O’.
Nuovamente vedova nel 1975, alla morte di Aristotele, provato dalla perdita del figlio, caduto in aereo (la stessa fine che toccò poi a John Jr) e con i figli ormai grandi, decise di tornare al suo primo amore, la letteratura, per lavorare nell’editoria.
Un nuovo compagno, l’industriale belga mercante di diamanti Maurice Tempelsman, fu al suo fianco fino alla sua morte.
Durante la campagna presidenziale del marito tenne discorsi in italiano e polacco e parlava perfettamente spagnolo e francese, tanto che il Presidente, durante la loro visita in Francia disse di sé: “Io sono quello che ha accompagnato Jacqueline Kennedy a Parigi e mi sono parecchio divertito!”
Storie di mamme Jacqueline Kennedy, mamma sfortunata
Mamma sfortunata, la sua prima gravidanza, nel 1955, si interrompe e nel 1956 la sua prima bimba, Arabella, nasce morta.
Nel 1957 nasce Carolina
e nel 1960 John Jr.
Un altro bambino, Patrick, nasce prematuro nel 1963 e non sopravvive.
Donne di grande cultura, sosteneva che ..
There are many little ways to enarge your child’s world.
Love of books is the best of all.
Ricordata ancor oggi come una delle donne più classy degli Stati Uniti, fu amica di Ilary Clinton a cui consigliò, nonostante le critiche, di non cambiare il suo stile.
A lei si deve il restauro della Casa Bianca, che trasformò da “prigione, fredda e tetra” in una casa in cui si respirasse la storia, alle occasioni ufficiali, ma anche alla sua famiglia, facendo aggiungere una cucina e le stanze per i bambini.
Sua l’idea di ricevere non solo per cene formali, ma anche per aperitivi più informali, dove era ospite perfetta (tanto che Khrushchev, prima di posare nella foto ufficiale con il Presidente, disse di voler prima stringere la mano a Jackie!)
Molto amata per la discrezione con cui ha sempre vissuto la sua vita privata insieme ai figli, lo fu anche nel suo ruolo di guida del paese durante il lutto per la morte del marito; all’epoca John Jr non aveva ancora tre anni.
Per la first lady il guardaroba dal 1961 al 1963 fu firmato Oleg Cassini, ma Jackie vestiva anche Chanel, Givenchy e Dior.
Il suo celebre tailleur rosa Chanel lo scelse il marito e lei, dopo l’attentato, rifiutò sempre di farlo ripulire, perché nessuno dimenticasse l’accaduto.
Quando lui se ne andò, Jackie si tolse la fede e la mise al dito di lui.
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Fonte en.wikipedia.org