Cambio Vita. La mia storia prima e dopo un figlio e qualche consiglio per vivere in positivo il cambiamento e riuscire a realizzarlo.
Chi di noi non si è mai trovata a dire o almeno a pensare “Mollo tutto e cambio vita”?
C’è chi si accorge che nonostante gli studi, magari con tanto di lauree e master, la sua vocazione è un’altra, chi dopo anni di tran tran ha voglia di una svolta, chi ama rimettersi in gioco, chi viene costretto a farlo.
In quest’ultima categoria sono tantissime le donne.
Chissà tra voi che state leggendo in questo momento quante, soprattutto dopo un figlio, si sono viste messe alla porta in maniera più o meno elegante.
Non alzate tutte le mani!
Oggi non voglio parlare di questo, ma del modo migliore di vivere i cambiamenti, non subendoli, ma facendoli propri, che si tratti di una decisione spontanea o … “spontanea”.
Io ho cambiato vita due volte. A 30 e a 40 anni.
Per ragioni diverse, ma con un punto in comune: so di essere una persona che ha bisogno di rimettersi in gioco.
I miei 30 anni: Cambio vita o “la prima svolta”
A vent’anni sognavo la carriera universitaria, mentre insegnavo in Francia e per quanto amassi quel che facevo, mi sono resa conto che non sarei stata capace di vivere di concorsi fino a “sistemarmi”, forse, a 40 anni.
Il caso ha voluto che mentre meditavo sul da farsi abbia scoperto una nuova passione, il vino.
Non nel senso che annegavo i miei pensieri nell’alcool! No, mi affascinava il mondo del food & wine. Ho cominciato a seguire corsi, partecipare alle degustazioni e poi ce l’avevo anche un po’ nei cromosomi quel mondo, visto che era il lavoro di mia mamma.
Ho lavorato in quel modo con un’enorme passione per 10 anni e verso la fine dei miei trent’ anni, ecco di nuovo la voglia di cambiare.
Cambio vita a 40 anni? Si #pensapulito!
Le ragioni sono state molte e molto personali, ma ce n’è stata una più importante di altre:
la nascita di Costanza, quando forse non mi aspettavo più di avere figli.
Ho lavorato fino al giorno prima che nascesse e sono rientrata in ufficio, con lei, quando aveva cinque giorni.
Maternità? Non so cosa sia. Cos stava con me in ufficio, alle riunioni, in viaggio, sempre e forse è per questo che sta bene ovunque ed ha uno spirito di adattamento incredibile.
E’ stato difficile? Si, ma è andata così. Non avevo alternative e voglio vedere la mia esperienza in positivo, senza rimorsi inutili.
La maternità non mi ha costretta a cambiare vita, ma è stata l’occasione per ripensarla.
E’ stata la spinta che mancava per trasformare in una decisione quel che da tempo mi frullava in mente.
Ho cominciato a scrivere di quel che conoscevo e amavo, fino a diventare giornalista.
Ho scoperto il mondo dei bambini ed è stato un colpo di fulmine: ho messo insieme quel che avevo imparato in 10 anni tra i ristoranti in giro per il mondo e i corsi di cucina ed ho aperto una scuola di cucina per bambini.
A quel punto ero pronta per un nuovo salto.
Senza rimpianti e con tanta voglia di rimettermi in gioco.
E così è nato Zigzagmom, che è diventato la nostra nuova vita. Con anni di notti in bianco e tutto da imparare, ma senza nessun rimorso, anzi!
Nuova città, nuova casa, nuovi amici (senza dimenticare i vecchi), nuova scuola, compagni, colleghe, … ed un lavoro in cui non finisco mai di imparare (e studiare).
Insomma, non sono tra quelli che si sono tolti l’abito per vivere in pareo in un chiringuito sulla spiaggia (anche se ogni tanto ci penso e chissà…), ma qualche cambio-vita l’ho fatto e forse ho qualche suggerimento utile per chi tra voi ci sta pensando.
Cambio vita: che paura? Pensapulito! Ecco che fare …
“Chi lascia la via vecchia per la nuova sa quel che lascia ma non sa quel che trova”
E noi cerchiamo di saperlo!
Per esempio …
- Che tu stia meditando di trasferirti in un altro paese o solo di cambiare lavoro, informati!
Ci sono gruppi sui social e nel web dove trovare supporto e dritte per organizzare la tua trasferta e non mancano i corsi anche on line per imparare le competenze che ti servono per un nuovo lavoro. Certo, bisogna dedicarci un po’ di tempo. - Quanto mi costa? Quanto posso permettermi di stare senza lavorare? Quanto dovrò investire? Prendi carta e penna e scrivi. Sia che tu sia da sola a fare il balzo, sia che tu abbia vicino una famiglia, è bene avere un’idea dello scenario.
- Se affrontare un rischio-montagna è troppo, spezzettalo in sassolini e ogni rischio diventerà più affrontabile.Se il tuo progetto è molto ambizioso, pensa ad un piano B. Sii realista e se strada facendo ti dovessi trovare a ritarare gli obiettivi, sarà un cambio programma, non il fallimento di un sogno (e psicologicamente c’è una bella differenza!).
- Non ce la farò mai
Bandito il pessimismo! Se quella che ti figuri è una vita diversa da quella che fai ora, inutile avvilirsi! Fai invece una lista delle cose positive che hai fatto. I tuoi successi piccoli e grandi saranno un’iniezione di autostima e serviranno a focalizzarti sui tuoi skills e capacità. - E soprattutto non dimenticare mai una cosa: Scegli il tuo cambio vita, anche quando ti è imposto. Lo so che può sembrare difficile, ma viverlo sempre come una propria decisione è una grande iniezione di positività e questa è la miglior benzina.
Se volete raccontarmi le vostre storie o continuare questa chiacchierata, lo spazio qui sotto è per voi e io sono tutt’orecchi!
Questo post è stato scritto per il progetto Folletto #pensapulito, per promuovere nella vita di tutti i giorni e nei rapporti tra le persone un comportamento corretto, etico, solidale, insomma un modo di pensare pulito, che ci aiuti ad avere un mondo più simile a quello che vorremmo. Ogni mese potete leggere un nuovo post o suggerirmi dei temi. #pensapulito è contagioso!
Cambio di vita… bhè un figlio già di per sè la cambia…eccome se la cambia! Ma anche per me la maternità ha rappresentato una svolta!
Sono sempre stata ambiziosa, molto ambiziosa, mentre ero all’università ho scelto di iniziare a lavorare per una grossa multinazionale italiana e ho trovato le prime soddisfazioni. Alla laurea magistrale con 110 mentre lavoravo, conseguita anche in anticipo, le occasioni di lavoro sono fioccate e così sono passata da una società di revisione ad altre tre primarie aziende multinazionali, fino al posto che sognavo, responsabile amministrativa con la gestione di una decina di collaboratori, il tutto a 31 anni! e tac, resto incinta proprio un mese dopo l’ultimo cambio di lavoro e un mare di nuove responsabilità! Panico… che faccio? un figlio lo cercavamo, ma il progetto era stato messo in stand by con il nuovo incarico, avevo anche fatto il test prima di dare le dimissioni/accettare il nuovo incarico… e invece, forse a causa del mio ciclo ballerino ero incinta, nonostante il test negativo!
Ovviamente al lavoro il nuovo capo, seppur gentile, non ha visto molto bene la cosa e mi ha fatto capire che dopo la maternità non sarei stata la benvenuta, nonostante gli sforzi di lavorare sempre e comunque. e così ci siamo accordati, mi sono fatta da parte, ho fatto la maternità a casa, con l’accordo che poi mi sarei dimessa… altro che cambio di vita sono passata dal lavorare 14-15 ore al giorno, con mille responsabilità a fare la casalinga in attesa di pargolo! ho ritrovato sintonia con me stessa, nuovo spazi, nuovi stimoli, mi sono goduta appieno l’attesa e ho pianificato il dopo… poi è arrivata la piccola che mi ha riempito di gioia e ho capito che nessun sacrificio di carriera sarebbe stato più giusto per godere di lei…e il lavoro? bhè ho la fortuna che mio marito lavora in proprio e così sono diventata la sua “responsabile amministrativa” di un’ufficio dove ci siamo io e lui e basta ! bel cambiamento, meno responsabilità, meno stimoli, ma più vita, più famiglia, il tempo che non ho mai avuto da dedicare alla famiglia, un nuovo equilibrio da trovare con il marito, ma un equilibrio che non avrei potuto mai avere prima tra lavoro e figlia! Ed ora senza rimpianti sono felicissima di tutte le esperienze fatte prima, ma sopratutto della mia scelta per vivere la mia bimba con serenità… cosa mi manca? il secondo figlio, che stiamo meditando di avere.
Quindi a tutti, in bocca al lupo, ogni cambiamento ha dei lati positivi, basta concentrarsi su quelli, le difficoltà ci saranno, ma si supereranno!
Ciao Laura, la tua è una bella storia e un esempio di come sia preferibile cogliere sempre il lato positivo di un cambiamento, anche se imprevisto.In fondo forse è la principale abilità di noi donne quella di saper essere elastiche e adattarci ai cambiamenti. A me piace di più l’idea di farli nostri, viverli e dargli la piega che vogliamo. Brava!